Come fanno le finanziarie a pignorarmi lo stipendio?

Possono davvero pignorarmi lo stipendio?

Se stai subendo continue chiamate da parte di società di recupero credito per finanziamenti che non sei riuscito ad onorare e queste ti avvertono che ti verrà pignorato lo stipendio, questo breve articolo, in linea di massima e non esaustiva, può offrirti una spiegazione di cosa può accadere.

In primo luogo occorre dire che la società di recupero credito non può assolutamente procedere al pignoramento dello stipendio.

La società di recupero crediti ha solamente ottenuto una delega da parte della finanziaria per tentare di recuperare la totalità del credito o una buona parte di questo ma non gode di alcun potere per effettuare un pignoramento poiché non possiede alcun titolo esecutivo.

Quest’ultimo, come vedremo più avanti, è essenziale per poter intraprendere qualsiasi tipo di pignoramento.

Spesso la società di recupero credito agisce in modo scorretto, tempestando i debitori di chiamate, intimidendoli con la possibilità di eseguire diverse azioni esecutive nei loro confronti (pignoramenti di auto, proprietà, stipendi, pensioni ecc.) e proponendo accordi di chiusura della questione tutt’altro che favorevoli.

Ma quindi, se la società di recupero crediti non può pignorare lo stipendio, chi può farlo?

Per poterti pignorare lo stipendio è necessario che il creditore si munisca di un titolo esecutivo. Nella maggior parte dei casi il titolo è costituito da un decreto ingiuntivo.

Per ottenere il decreto ingiuntivo è comunque necessario che decorra il tempo necessario affinché il Giudice lo conceda, questo potrebbe richiedere, in base alla consistenza del credito, da uno a sei mesi.

Prima ancora di poter richiedere il decreto ingiuntivo la finanziaria dovrà trasmettere la pratica dalla società di recupero crediti ad uno studio legale.

Lo studio legale una volta ricevuto l’incarico, dovrà per prima cosa inviare al debitore una raccomandata di messa in mora intimandogli il pagamento dell’importo dovuto.

Tutte queste fasi sono necessarie e qualora ti fosse stato notificato un decreto ingiuntivo senza aver prima ricevuto la lettera di messa in mora sarà opportuno rivolgersi ad un professionista per esaminare la situazione e valutare le opportune scelte da operare.

Ancora il decreto ingiuntivo non può però definirsi titolo esecutivo.

In prima battuta sarà necessario che lo stesso sia stato notificato entro 60 giorni dalla data di emissione o di deposito in cancelleria.

In questo caso avrai la possibilità, qualora non si tratti di decreto ingiuntivo immediatamente esecutivo, di proporre opposizione contro lo stesso per paralizzare temporaneamente la domanda del creditore.

Ma in questo caso sarà comunque necessario fornire prova documentale della illegittimità del credito portato nel decreto ingiuntivo (dunque per prescrizione del credito, applicazione non corretta degli interessi, irregolarità del credito…)

In caso di mancata opposizione al decreto ingiuntivo, invece questo diventerà definitivo e verrà apposta la formula esecutiva così divenendo titolo esecutivo e sulla base di tale atto e dell’atto di precetto che verrà notificato successivamente sarà possibile procedere al pignoramento.

Ma che importi possono pignorarmi?

Ovviamente il creditore potrà effettuare il pignoramento che preferisce sia esso mobiliare (i divani, quadri, mobilio vario, porcellane…) che immobiliare (la casa) e più di frequente dello stipendio.

Come fanno a sapere dove lavoro?

Il creditore una volta ottenuto il titolo esecutivo può chiedere all’ufficio di collocamento se risultano posizione lavorative nei confronti dei debitori e può inoltre fare un’apposita istanza al Giudice affinché venga autorizzato a controllare nei registri tributari eventuali beni di proprietà.

A questo punto una volta notificatovi l’atto di pignoramento il vostro datore inizierà a non corrispondervi più lo stipendio per intero, ma tratterrà su questo il quinto che verrà accantonato di mese in mese e consegnato al creditore quando lo disporrà il Giudice dell’esecuzione.

Le modifiche introdotte recentemente prevedono che il numero di ruolo e l’iscrizione a ruolo vengano notificate al debitore a pena di inefficacia del pignoramento.

Quindi se hai ricevuto uno di questi atti il consiglio è quello di contattare un professionista che possa assisterti fin dalla fase delle trattative con le società di recupero credito ed anche in quella successiva con i legali della finanziaria.

Lo studio CF Legal offre la possibilità di fissare, senza alcun impegno, un incontro totalmente gratuito, anche a distanza a mezzo Skype o Google Meet per valutare attentamente la situazione debitoria e analizzare la possibilità di chiuderla con un accordo che sia favorevole per il debitore.

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